AMICO-TESTIMONE DON GIOVANNI cappellano all'istituto di tumori di Milano.
(a fianco l'ideogramma della parola ascolto)
La mia"chiamata" in questa struttura è avvenuta in un TEMPO DI OASI; era un periodo di grande fatica personale, un periodo in cui mi è stato necessario fermarmi e riflettere sulla direzione che stava prendendo la mia vita! (Ero da 7 anni prete di un oratorio)
Il mio ruolo in questo istituto è di assistente spirituale a persone malate e questo fin da subito mi ha spaventato. La prima domanda, paura che mi è nata è stata: "Sarò in gradi di fare tutto ciò?" Mi sono risposto col tempo "Gli uomini hanno bisogno di essere ascoltati, soprattutto nei momenti difficili abbiamo bisogno di qualcuno che raccolga il nostro vissuto. Stare vicino a chi vive un momento di difficoltà non è semplice [...] Ho imparato a resettare la mia testa quando sono li con loro, sintonizzarmi sui sentimenti dell'altro anche se sono spiacevoli".
Ahimè la malattia è uno di quegli appuntamenti inaspettati, che danno una cadenza vitale alla vita di una persona e che non vorresti mai accadesse a te. Una malattia non la scegli, ti stravolge la vita, i ritmi e per questa devi fare esperienze molto faticose.
A proposito di oasi mi è stato detto "Così come quando sei nel deserto ti accorgi che hai sete, hai bisogno d'acqua e trovarla ti dona gioia, anche dopo un intervento provi la stessa sensazione di bellezza nel poter di nuovo bere un bicchiere d'acqua. La malattia ti fa riscoprire la bellezza delle cose quotidiane che il casino di ogni giorno ti nasconde"
"Sono entrato per ricaricarmi in questo posto e la ricarica è avvenuta da subito. Questa esperienza mi è stata utile per capire l'importanza di qualcuno che si fermi ad ascoltare nei momenti difficili una persona... un conto è saperlo, un conto è sperimentarlo direttamente sulla propria pelle. A contatto con chi vive fatiche molto grosse e disponendomi ad un ascolto sincero ho trovato in questo spazio una ricchezza indescrivibile.
NELLA FATICA SIAMO PIU' NOI STESSI, LASCIAMO CADERE LE NOSTRE DIFESE PERMETTENDO UN INCONTRO PIU' PROFONDO! (sono tutte cose che mi sono state dette da malati, non mi permetterei mai di dire delle cose così di testa mia) .
non sempre e a dir la verità quasi mai riesco a rispondere a delle domande del tipo "Perchè proprio a me?, Perchè proprio adesso?" Mi sono reso conto (perchè me l'hanno detto) che anche il silenzio è importante! Ho sperimentato l'importanza di esserci anche quando non si hanno tutte le risposte. Quello che è importante è la voglia di ascoltare, la costanza e il mantenere viva la relazione!
Un ultima cosa ragazzi... soprattutto nei momenti di difficoltà bisogna ricordarsi che non si è mai soli. Voi facendo questo cammino di crescita non siete soli... state camminando insieme ad altri! Ricordatevi che da loro, dai vostri famigliari, dalle persone che vi vogliono bene, un aiuto ce lo avrete sempre! E voi siate sempre disposti ad aiutare e ad ascoltare!
GRAZIE DON DELLA BELLISSIMA TESTIMONIANZA DI SERVIZIO E DI VITA! GruppoADo
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